MEDICINA - ERBORISTERIA - CASTAGNO (Castanea sativa Miller)

Pianta della famiglia delle Fagaceae, distribuita in Europa e Asia occidentale. In Italia si trova nei terreni silicei delle zone submontane e montane, dove forma boschi estesi detti castagneti.

GENERALITÀ
Il castagno è un grande albero a foglia caduca alto fino a 30 m, con un grosso tronco spesso cavo e chioma tondeggiante. I grandi rami sono spesso pendenti.
Le foglie sono tutte grandi, picciolate, lucide, di colore verde intenso, glabre nella pagina superiore, mentre nella pagina inferiore presentano una fitta lanugine. Il margine delle foglie è seghettato a denti acuti.
I fiori sono raccolti in infiorescenze di sessi differenti: le maschili sono disposte all'ascella delle foglie, mentre le femminili sono composte da due o tre fiori racchiusi in un involucro detto «cupola» formato da brattee saldate insieme.
Il frutto è composto da 1-3 acheni, detti volgarmente castagne. Hanno una forma globosa o arrotondata se esterne, mentre sono appiattite le castagne che si trovano nella posizione centrale.
La parte esterna chiamata «riccio» non fa parte del frutto: è una cupola concresciuta insieme al frutto, e a maturità si apre lasciando cadere i frutti veri e propri o castagne.

IMPIEGO TERAPEUTICO
La pianta era certamente nota agli antichi Greci e Romani soprattutto per scopi alimentari: dalle castagne è infatti possibile ottenere anche una farina, utilizzata già in tempi antichi per preparare una sorta di pane.
Il legno e la corteccia del castagno hanno proprietà astringenti per l'elevato contenuto di sostanze tanniche. Per queste sue proprietà il castagno viene utilizzato contro la diarrea e le dissenterie in genere e anche in gargarismi contro gli arrossamenti e le infiammazioni della gola.
Esternamente, oltre ai gargarismi, si possono fare coi preparati di castagno delle applicazioni per combattere le ulcere varicose.
Le foglie servono per preparare infusi che vengono utilizzati nelle bronchiti e nelle tossi catarrose.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizzano prevalentemente le foglie per preparare infusi e tinture alcooliche.
L'infuso si prepara con 20 g di foglie secche finemente macinate per litro di acqua bollente. Si lascia a macero per 5 minuti e si filtra. Si beve nella dose di 2-3 tazzine al giorno, come sedativo della tosse o come antinfiammatorio delle vie respiratorie.
La tintura si prepara con 200 g di foglie secche finemente triturate per litro di alcool a 50°. Si lascia a macero per una settimana, si filtra per tela, indi si lascia riposare per 15-20 giorni.
Si somministra alla dose di 2-3 cucchiaini al giorno. Le indicazioni della tintura sono identiche a quelle dell'infuso.

- Uso esterno: si utilizzano le foglie e la corteccia.
Con le foglie si prepara un infuso a concentrazione tre volte superiore a quello preparato per uso interno: occorrono 60 g per litro di acqua. Le modalità di preparazione sono quelle sopra indicate.
L'infuso così ottenuto serve per fare sciacqui e lavaggi, o per preparare compresse imbevute che hanno azione disinfettante della pelle e delle mucose.
Con la corteccia si prepara un decotto: occorrono 60 g di questa parte finemente macinata per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti a temperatura ambiente e si filtra per tela.
Il decotto serve per fare lavaggi o per preparare compresse, particolarmente indicate per le pelli fragili, delicate e infiammate. Le applicazioni delle compresse vanno rinnovate due o tre volte al giorno.

- Uso cosmetico: si utilizza l'acqua di bollitura delle castagne, che ha la proprietà di esaltare il colore o meglio i riflessi dorati dei capelli chiari. È utile fare questo trattamento dopo un buon shampoo.
Le castagne servono per preparare creme semifluide, da impiegare nell'approntamento di maschere emollienti, detergenti e schiarenti.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le foglie si raccolgono d'estate, da maggio a luglio: si staccano direttamente dai rami insieme al loro picciolo. Si seccano all'ombra disponendole in strato sottile su graticciati e si conservano poi in sacchi di tela.
La corteccia si raccoglie al termine della vegetazione, tagliando rami di modeste dimensioni e staccando la corteccia per mezzo di un coltello. Tagliata in pezzi di 2-3 cm, la corteccia va posta ad essiccare al sole per due giorni; se ne completa quindi l'essiccamento all'ombra. Si conserva in sacchetti, di carta o di tela.
Le foglie vanno rinnovate tutti gli anni, mentre la corteccia può essere utilizzata per due anni.
La coltivazione del castagno esige naturalmente larghi spazi di terreno, trattandosi di pianta arborea ad alto fusto. Pur essendo pianta di zone collinari e della bassa montagna, può svilupparsi anche in pianura. Non ha particolari esigenze di terreno, ma cresce bene soprattutto in terreni argillosi.
Per rifornirsi delle parti della pianta da utilizzare in terapia e in cosmesi non è certo necessario coltivare questa specie, in quanto essa è estremamente comune ovunque. Le parti che interessano possono essere raccolte nelle stagioni da noi indicate in tutte le regioni d'Italia.
 

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